«Ricostruzione beni culturali danneggiati dal Sisma 2012: i cantieri non diventino "degrado urbano" ma strumenti di rilancio»
Istituzioni, associazioni, comunità scientifica per una restituzione e valorizzazione del patrimonio culturale nell'area del sisma 2012
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«Ricostruzione beni culturali danneggiati dal Sisma 2012: i cantieri non diventino "degrado urbano" ma strumenti di rilancio»
Istituzioni, associazioni, comunità scientifica per una restituzione e valorizzazione del patrimonio culturale nell'area del sisma 2012
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"text": "Istituzioni, associazioni, comunit\u00e0 scientifica per una restituzione e valorizzazione del patrimonio culturale nell'area del sisma 2012. Con questo titolo si \u00e8 tenuto un convegno presso la Camera dei Deputati, per affrontare il tema della ricostruzione del patrimonio culturale danneggiato dal terremoto del maggio 2012.\n\u00abSono davvero felice di avervi qui, in questo importante luogo, per replicare un evento a cui ho assistito alcuni mesi fa, a Medolla, - ha dichiarato l'onorevole Andrea De Maria, aprendo il convegno - e dove ho capito e compreso la necessit\u00e0 di completare questo importante passaggio per poter dire completata la ricostruzione post Sisma 2012. Ho imparato a conoscere da poco tempo le genti della Bassa modenese, ma sono sinceramente contento di potervi dare il mio appoggio per ricostruire quell'importante patrimonio culturale che ho imparato a conoscere intuendo come per voi questi luoghi di comunit\u00e0 siano importanti\u00bb.\n\u00abManca l'ultimo miglio della ricostruzione del nostro territorio; dopo le abitazioni e le attivit\u00e0 produttive, gli uffici pubblici e le scuole, bisogna ora mettere mano al patrimonio culturale - ha aggiunto il Presidente dell'Unione Comuni Modenesi Area Nord Alberto Calciolari - che rappresenta una ricchezza e una identit\u00e0 di tutti i cittadini della Bassa modenese. I cantieri non devono diventare elementi di degrado urbano, ma strumenti di rilancio della personalit\u00e0 delle nostre comunit\u00e0. Non dobbiamo abbassare la qualit\u00e0 della vita dei nostri cittadini. Una sfida che deve unire le amministrazioni, gli enti privati e ecclesistici, i tecnici e la comunit\u00e0 scentifica, le comunit\u00e0 locali che sono le proprietarie morali dei beni culturali. \u00c8 l'ultima sfida della ricostruzione, ma per diversi aspetti \u00e8 la pi\u00f9 importante\u00bb.\nMarco Poletti, Presidente del Gruppo Studi Bassa Modenese, ha ricordato l'impegno che l'associazione ha sempre messo in campo per contribuire a costruire l'identit\u00e0 del patrimonio culturale della Bassa modenese. Antonio Petralia, AD Eurosets, non ha potuto raggiungere la Camera dei Deputati, ma ha fatto giungere un messaggio in cui ha ribadito l'aiuto che le aziende hanno ricevuto da parte delle istituzioni e dalla cittadinanza per ricostruire le realt\u00e0 produttive; ora tocca alle aziende contribuire alla ricostruzione di un valore cos\u00ec importante per la comunit\u00e0. Le aziende della Bassa modenese non devono essere indifferenti davanti alla necessit\u00e0 di aiutare nella ricostruzione del patrimonio culturale.\nHanno poi preso la parola i tecnici che hanno contribuito allo studio del patrimonio culturale colpito dal Sisma del 2012, Cristina Ambrosini (Regione Emilia-Romagna) ed Enrico Cocchi (Agenzia regionale per la ricostruzione Sisma 2012. \u00abAbbiamo pensato al patrimonio culturale con l'occhio dei tecnici ma anche con la passione dei cittadini che hanno vissuto quei luoghi nel corso dei secoli - ha spiegato Cristina Ambrosini, del Settore Patrimonio culturale della Regione Emilia-Romagna - e per questo abbiamo avviato un percorso di conciliazione delle diverse visioni\u00bb La dottoressa Ambrosini ha poi presentato un video degli interventi compiuti a Pieve di Cento, in provincia di Bologna e ha poi illustrato altri interventi operati sulla cattedrale di Mirandola, sul Teatro del Popolo di Concordia sulla Secchia, del centro storico di Reggiolo, in provincia di Reggio Emilia.\n\u00abSiamo dove si fanno le leggi ed \u00e8 per noi importante essere qui a raccontare cosa abbiamo fatto finora, per portare un esempio positivo di come si possa affrontare una ricostruzione con un successo cos\u00ec importante - ha spiegato Enrico Cocchi dell'Agenzia regionale per la ricostruzione Sisma 2012 - che ha portato il PIL della zona colpita dal Sisma 2012 dal 2 per cento al due e mezzo per cento. Il successo della ricostruzione ha determinato che le aziende del distretto biomedicale non lasciassero il territorio. E con il Covid abbiamo scoperto come \u00e8 stato imporante mantenere sul territorio quelle aziende. Ora dobbiamo affrontare l'ultima sfida, quella pi\u00f9 delicata per i tecnici chiamati a intervenire sul territorio per ripristinare la qualit\u00e0 della vita dei cittadini. Dobbiamo intervenire sui beni culturali, sul patrimonio che avevamo ma anche su quello che abbiamo ritrovato a causa del terremoto, con affreschi e oratori del Trecento emersi dalle costruzioni proprio a seguito del sisma e dei lavori di ricostruzione che sono seguiti. Abbiamo fatto uno sforzo straordinario anche dal punto di vista burocratico, facendo dialogare con profitto diversi pezzi dello Stato a vario titolo interessati all'opera di ricostruzione. E siamo soddisfatti di come la progettazione stia prendendo forma\u00bb.\nInfine, sono state presentate nello specifico le realt\u00e0 delle eccellenze culturali della Bassa modenese, come i castelli, le torri e le fortezze della Bassa, i musei della Bassa, le torri della cinta muraria di San Felice, il \ncastello di Mirandola, la rocca di San Felice, il castello delle rocche di Finale Emilia.\nTra le autorit\u00e0 intervenute al convegno alla Camera dei Deputati, la Prefetta di Modena Alessandra Camporota.",
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