La torre è divenuta, con il suo orologio spezzato, il simbolo del terremoto che il 20 maggio 2012 ha colpito la bassa modenese. Dichiarata monumento nazionale alla fine dell’Ottocento, la torre rappresentava, insieme ai resti delle mura che la fiancheggiano, la testimonianza più antica del Finale medioevale. Alta 31,94 metri, la sua base è interrata vari metri sotto al livello stradale. La parte visibile aveva elementi quattrocenteschi, ma l’origine della torre risale al 1213, anno in cui fu costruita dal Comune di Modena, che le diede il suo nome (Torre dei Modenesi) e che contribuì a ripararla nel 1310 dai danni subiti nel corso di una guerra tra Guelfi e Ghibellini. Nel primo Cinquecento, la famiglia Magni ottenne l’investitura di poter abitare nella torre dietro pagamento di un livello annuo, così che la torre fu detta dei Magni sino al 1526, quando vi venne trasferito un orologio che si trovava su un’altra torre vicina pericolante e in seguito abbattuta. In quello stesso anno vi fu costruito un torresino che ospitava la campana e da allora in poi venne chiamata Torre dell’Orologio. Alla famiglia Magni subentrò in seguito quella degli Ascari, i quali nel 1756 rifiutarono di pagare il livello (due libbre annue di cera) né vollero addossarsi le spese di un restauro ormai indispensabile, pertanto la Serenissima Camera Estense decise di vendere la torre al Comune del Finale, che l’acquistò per 400 lire. Nel corso dell’ultima guerra, il torresino fu colpito da una granata che danneggiò anche la campana. Nel 1949 furono riparate le strutture murarie e lignee della cella campanaria, quindi nel 1981 alcuni volontari rimisero la banderuola con lo stemma del Comune sul pinnacolo del torresino, ridipinsero il quadrante e ripararono il vecchio orologio.
foto TORRE DEI MODENESI: Come era prima del sisma. Fotografia di Maurizio Goldoni