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L’affidamento famigliare è un intervento temporaneo di aiuto e di sostegno ad un minore proveniente da una famiglia che necessita di un supporto alla genitorialità, che in quel momento non è in grado di occuparsi completamente dei figli.

Attraverso l’affidamento, il bambino incontra una famiglia che, accogliendolo nella propria casa e nella propria vita, si impegna ad assicurare un’adeguata risposta ai suoi bisogni affettivi, educativi, di mantenimento ed istruzione nel totale rispetto della sua storia individuale e famigliare e  dei legami con la propria famiglia di origine.

A chi si rivolge

Chi può presentare

Gli affidatari devono  essere persone adulte: in coppia con o senza figli, sposati o conviventi, ma anche persone singole.

La Legge non stabilisce vincoli di età rispetto al bambino affidato. Indipendentemente dal reddito o dal tenore di vita, i requisiti essenziali possono essere riassunti in:

  •  la disponibilità di uno spazio nella propria vita e nella propria casa per accogliere un’altra persona diversa da sé;
  • la disponibilità affettiva e la volontà di accompagnare per un tratto di vita  più o meno lungo un bambino/a o un ragazzo/a,  aiutandolo a sviluppare le sue potenzialità, valorizzando le sue risorse, e sostenendo gli  eventuali  limiti  suoi e della sua famiglia ;
  • la consapevolezza della presenza e dell’importanza della famiglia di origine nella vita del bambino/a.
  • Il Progetto di affido famigliare viene gestito interamente e formalmente , dal Servizio Sociale Tutela Minori del territorio di residenza del bambino che necessita di questo intervento ; lo stesso Servizio Tutela Minori , titolare del progetto di Affido , si fa carico della copertura assicurativa alla famiglia affidataria  per la durata dell’affidamento ,oltre all’erogazione di un contributo mensile da valutare sulla base di bisogni di ogni singolo progetto .

L’affidamento famigliare è previsto e regolamentato dalla Legge nazionale n° 184/1983 “Disciplina dell’adozione e dell’affidamento dei minori” modificata con la Legge n° 149/2001 “Diritto del minore ad una famiglia”. La Regione Emilia Romagna promuove, attraverso Leggi, decreti e regolamenti regionali, l’attuazione dell’affidamento famigliare.

La Direttiva Regionale n° 1904/2011 in materia di affidamento famigliare, accoglienza in comunità e sostegno alle responsabilità famigliari prevede per le famiglie interessate il seguente percorso:

  • Primo colloquio informativo con il Servizio;
  • Partecipazione al corso di preparazione all’affido (circa 5 incontri);
  • Svolgimento di un percorso di conoscenza e di valutazione della disponibilità presso il Servizio con un’assistente sociale ed una psicologa.

Ultimo aggiornamento

30-08-2022 17:08

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