Il Bosco oggi
Circa 32 ettari a bosco disposti in zone frammentate su terreni privati bonificati già dai tempi dei monaci.

Circa vent’anni fa, alcuni proprietari, dei terreni sui quali una volta si trovava il Bosco della Saliceta, attraverso finanziamenti legati alle rinaturalizzazioni o per loro semplice iniziativa, decisero di ricreare sulle loro proprietà piccole aree a Bosco, presenti anche oggi, distribuite a macchie di leopardo sul territorio, ed alternate a seminativi di vario tipo. Certamente non si può paragonare quello che era presente un tempo a quello che è presente oggi, tuttavia è stato ed è un inizio per cercare di riottenere un’area verde oramai perduta.
Oggi, infatti, circa 32 sono gli ettari a Bosco disposti in zone frammentate su terreni privati bonificati già dai tempi dei monaci.
Il desiderio di tutti è quello di promuovere interventi a tutela dell’ambiente e per la gestione delle risorse naturali. Serve “comporre nella coscienza della collettività l’immagine di quello che si vuole raggiungere: costruire un quadro dove le montagne, la terra, gli alberi, i corsi d’acqua, il suolo ed il sottosuolo ritornino ad essere di proprietà di chi vive nel territorio. Proprietà che significa prima di tutto conoscenza; significa un ponte gettato sul vuoto culturale aperto da una falsa coscienza produttivistica, da uno sfrenato miraggio di progresso economico” come affermato da Renzo Tonelli e Antonio Turco autori del testo “Il bosco della Saliceta. Cronaca e immagini”.
Bibliografia:
Renzo Tonelli, Antonio Turco, "Il bosco della Saliceta. Cronaca e immagini", a cura delle Biblioteche comunali di Camposanto, Cavezzo, Medolla, San Prospero, 1980.